Il mercato della Cannabis è in costante crescita ed espansione grazie al trend che in diversi stati sta spingendo verso la legalizzazione. Si tratta però di un mercato ancora instabile e a forte rischio a causa delle resistenze politiche che intervengono ad ostacolarlo. Vediamo i pro e i contro di un investimento in questo settore
Secondo uno studio di ArcView il mondo della Cannabis nel 2020 ha generato un fatturato di 22 miliardi di dollari e crescerà fino ai 630 miliardi entro il 2040. Altre analisi più caute, come quella di Bloomberg, prevedono di raggiungere i 91,5 miliardi entro il 2028 con un tasso di crescita annuo del 26 per cento. Comunque la si veda il mercato della pianta è destinato ad espandersi ancora a lungo e per questo molti investitori stanno guardando alle aziende di Cannabis come una possibile opportunità.
Parlare di mercato della Cannabis non vuol dire parlare solo della marijuana da fumare ma anche di Cbd e di tutti i prodotti correlati che in continuazione appaiono quotidianamente negli shop di cui costituiscono la parte più redditizia del business. In particolare il Cbd può essere sintetizzato anche in oli, cosmetici e prodotti commestibili dalle proprietà antinfiammatorie, rilassanti e antiossidanti.
Al giorno d’oggi esistono moltissimi brand legati al mondo della Cannabis ma è impossibile dire quali falliranno e quali riusciranno a scalare i mercati. Le tipologie di aziende sono in fin dei conti solamente tre: aziende con un business verticale ovvero quelle che coltivano e distribuiscono i prodotti, aziende di biotecnologie interessate soprattutto all’uso farmaceutico e medico, e infine aziende che producono componenti accessori sia servizi sia prodotti utilizzati nell’industria della cannabis.
Inoltre, quando si parla di Cannabis sia light che con Thc, non bisogna dimenticare che se gli stati decidessero di puntare davvero sulla Cannabis come medicina è prevedibile un grande aumento di ricette e prescrizioni mediche con un allargamento anche delle ricerche scientifiche e delle loro applicazioni.
Tuttavia, al momento, le coltivazioni e le vendite di canapa con THC superiore allo 0,6% sono presenti solo in pochi Stati nel mondo. Movimenti di attivisti e antiproibizionisti stanno facendo pressione sui governi di molti paesi per arrivare finalmente ad una svolta, come dimostra anche il Referendum bocciato in Italia che in pochissimi giorni aveva raggiunto oltre 600mila firme.
Il mercato della Cannabis è in costante crescita ed espansione grazie al trend che in diversi stati sta spingendo verso la legalizzazione. Si tratta però di un mercato ancora instabile e a forte rischio a causa delle resistenze politiche che intervengono ad ostacolarlo. Vediamo i pro e i contro di un investimento in questo settore
Secondo uno studio di ArcView il mondo della Cannabis nel 2020 ha generato un fatturato di 22 miliardi di dollari e crescerà fino ai 630 miliardi entro il 2040. Altre analisi più caute, come quella di Bloomberg, prevedono di raggiungere i 91,5 miliardi entro il 2028 con un tasso di crescita annuo del 26 per cento. Comunque la si veda il mercato della pianta è destinato ad espandersi ancora a lungo e per questo molti investitori stanno guardando alle aziende di Cannabis come una possibile opportunità.
Parlare di mercato della Cannabis non vuol dire parlare solo della marijuana da fumare ma anche di Cbd e di tutti i prodotti correlati che in continuazione appaiono quotidianamente negli shop di cui costituiscono la parte più redditizia del business. In particolare il Cbd può essere sintetizzato anche in oli, cosmetici e prodotti commestibili dalle proprietà antinfiammatorie, rilassanti e antiossidanti.
Al giorno d’oggi esistono moltissimi brand legati al mondo della Cannabis ma è impossibile dire quali falliranno e quali riusciranno a scalare i mercati. Le tipologie di aziende sono in fin dei conti solamente tre: aziende con un business verticale ovvero quelle che coltivano e distribuiscono i prodotti, aziende di biotecnologie interessate soprattutto all’uso farmaceutico e medico, e infine aziende che producono componenti accessori sia servizi sia prodotti utilizzati nell’industria della cannabis.
Inoltre, quando si parla di Cannabis sia light che con Thc, non bisogna dimenticare che se gli stati decidessero di puntare davvero sulla Cannabis come medicina è prevedibile un grande aumento di ricette e prescrizioni mediche con un allargamento anche delle ricerche scientifiche e delle loro applicazioni.
Tuttavia, al momento, le coltivazioni e le vendite di canapa con THC superiore allo 0,6% sono presenti solo in pochi Stati nel mondo. Movimenti di attivisti e antiproibizionisti stanno facendo pressione sui governi di molti paesi per arrivare finalmente ad una svolta, come dimostra anche il Referendum bocciato in Italia che in pochissimi giorni aveva raggiunto oltre 600mila firme.
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